Novembre 1956
fine 1957
«Il guerrigliero … è il combattente della libertà per eccellenza […] la guerra di guerriglia non è, come si pensa, una guerra minuscola, la guerra di un gruppo minoritario contro l’esercito potente; no, la guerra di guerriglia è la lotta di tutto il popolo contro l’oppressione dominante».
Così Guevara sintetizza la figura del combattente guerrigliero in un articolo intitolato Una Rivoluzione che comincia, pubblicato su “Revoluciòn ”, il 4 dicembre 1959, un anno dopo la vittoria.
Tutto inizia il 25 novembre del 1956. I guerriglieri partono per Cuba a bordo dello yacht Granma, dal porto di Tuxpan, Messico: la spedizione è composta da ottantadue uomini, che raggiungono la costa orientale cubana il 2 dicembre, sbarcando sulla spiaggia di Las Coloradas. Racconta il Che: Fummo attaccati dall’aviazione nemica […]. Proseguimmo sulla terraferma, alla deriva, inciampando continuamente; eravamo un esercito di ombre. I combattenti ribelli vengono sorpresi dalle truppe fedeli alla dittatura ad Alegría de Pío; la maggior parte rimane uccisa. Il “Che”, soprannome ricevuto dai cubani in Messico, viene ferito di striscio nel suo «primo battesimo del fuoco». Il 21 dicembre, in piena Sierra Maestra, si ricongiunge a Fidel un totale di 15 uomini, sono i creatori dell’Esercito Ribelle. Nel 1957 Iniziano i combattimenti a cui partecipa anche il Che, tra i quali l’attacco alla caserma di La Plata e la battaglia dell’Uvero. A giugno viene organizzata una seconda colonna, di cui Guevara riceve il comando. A luglio viene nominato da Fidel il primo comandante delle forze ribelli. Pubblica il giornale El Cubano Libre.
Dicembre 1958
1° gennaio 1959
«Il combattente guerrigliero deve rischiare la sua vita ogni volta che è necessario, essere disposto a perderla senza la minima esitazione […]. Il guerrigliero non deve mai lasciare un compagno ferito alla mercé delle truppe nemiche, perché la sua sorte sarà quasi certamente la morte».
Così scrive il Che sul suo manuale militare La guerra de guerrillas del 1960.
Il comportamento dei ribelli raccoglie consenso e approvazione presso la popolazione civile, in particolare quella rurale. Al contrario dell’esercito, i barbudos non saccheggiano, non stuprano, non commettono violenze gratuite; anzi, pagano le vettovaglie e qualsiasi altro bene utile alla causa, curano i contadini e insegnano loro a leggere e scrivere. Nel 1958 a febbraio viene fondata Radio Rebelde: l’eco della guerriglia si diffonde nel paese. Nel mese di maggio il nemico lancia un’offensiva militare contro l’Esercito Ribelle, che però fallisce, segnando l’inizio della controffensiva con la battaglia del Jigüe nel luglio dello stesso anno. Ad agosto, Fidel ordina l’invasione a occidente ai suoi due comandanti più agguerriti, Camilo Cienfuegos e il Che Guevara. Camilo riceve l’ordine di raggiungere Pinar del Río con la sua colonna, mentre il Che si dirige al centro del paese, nella provincia di Las Villas, con l’obiettivo di unificare le forze ribelli. A ottobre, la colonna 8 comandata dal Che raggiunge le montagne dell’Escambray, per poi procedere a dicembre con l’offensiva di Las Villas, culminata con la storica battaglia di Santa Clara, capitale della provincia, con i combattimenti che proseguono fino al 1° gennaio 1959.